La Perla Blu di Tania Depascalis
Ho trascorso, insieme al mio compagno, 120 ore all’interno della Perla Blu del Marocco, una città edificata tra le cime delle montagne, ricca di storia e tradizioni. Le sue vie sembrano rimaste immutate nel tempo, con il loro colore avvolgente che fa da cornice ai suoi abitanti. Non è stato facile catturare i loro volti, poiché alcune credenze popolari rendono gli abitanti avversi alla macchina fotografica, ma con il passare del tempo siamo entrati in sintonia con l’ambiente riuscendo a cogliere quell’armonia e serenità che caratterizza il loro stile di vita.
Camminare tra le vie è stato molto suggestivo, avvolti dal silenzio abbiamo ampliato i nostri sensi, lasciandoci trasportare totalmente da essi. Fu così che lo sentì, il dolce canto di una bambina proveniente da una via, le sue parole riecheggiavano tra le pareti accompagnate dal rumore intermittente di passi, come se stesse saltellando. Decisi di fermarmi e attenderla. Quando la vidi, smise di cantare e con un filo di timidezza mi sorrise, continuando a muovere le braccia fingendo di volare. Una scena che la inquadrava protetta dal blu, libera e felice.
Molte fotografie sono nate così, da sensazioni, emozioni, suoni e odori, come la simpatica risata di un anziano vestito con un tipico abito elegante, una dolce brezza proveniente da un profondo tunnel, lo sguardo intenso di un gatto immerso nel blu come se fosse poggiato sul fondo del mare, o il buon profumo di panni appena stesi. Un percorso sensoriale che ci ha coinvolto pienamente lasciandoci un senso di nostalgia che ancora oggi riaffiora.