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Stefano Bianchi – Kirzichistan

Stefano Bianchi – Kirzichistan

Kyrgyzstan, the former Union Republic of the Soviet Union, did not achieve independence until 1991. Located in Central Asia, it takes its name from the Kyrgyz, a people of Turkish-Mongolian origin with strong nomadic traditions; traditions still maintained today, when in summer many families move to the pastures with their cattle and live for a few months in the typical yurts.

A peculiarity of the Kyrgyz territory is that it is largely mountainous: it is no coincidence that it is called the “Switzerland of Central Asia”: rivers and mountain lakes with transparent waters, waterfalls, gorges, snow-capped mountains and green valleys dotted with animals in the wild.

The journey began in Bishkek, the capital and center of the country’s economic, cultural and political life: a lively, modern and rapidly developing city, which nevertheless retains evident Soviet-style features. The strong contrast between the traditional lifestyle of the inhabitants of the villages where we stopped and the modern one of the capital is striking; These are two worlds at the antipodes, more so than in other countries.

During the journey we crossed the north-east of the country to Lake Issyk Kul, and then arrived in the city of Karakol and were able to touch the beauty and variety of the landscapes. The constant that accompanied us at every change of scenery was the great hospitality of the Kyrgyz people, always well disposed towards travelers, who probably by virtue of their nomadic culture perceive as similar.

The trip was surprisingly beautiful from the first to the last day, but the place that remained in my heart the most was the stay in the tented camp on the shores of Lake Son Kul, a hidden jewel set in the mountains of the steppe and which, being very far from any town, at night allowed us to see exceptional starry stars.

Kirzichistan

Il Kirghizistan, ex Repubblica federata dell’Unione Sovietica, ha raggiunto l’indipendenza soltanto nel 1991. Situato in Asia Centrale, prende il nome dai Kirghizi, popolo di origine turco-mongola dalle forti tradizioni nomadi; tradizioni mantenute ancora oggi, quando d’estate numerose famiglie si trasferiscono nei pascoli con il bestiame e vivono per alcuni mesi nelle tipiche yurte.

Peculiarità del territorio kirghizo è l’essere in gran parte montuoso: non a caso, viene definito la “Svizzera dell’Asia Centrale”: fiumi e laghi di montagna dalle acque trasparenti, cascate, gole, monti innevati e verdi vallate punteggiate di animali allo stato brado.

Il viaggio è iniziato da Bishkek, capitale e centro della vita economica, culturale e politica del paese: città animata, moderna e in rapido sviluppo, che tuttavia conserva evidenti tratti di stampo sovietico. Colpisce il forte contrasto tra lo stile di vita tradizionale degli abitanti dei villaggi in cui abbiamo fatto sosta e quello moderno della capitale; si tratta di due mondi agli antipodi, più di quanto succeda in altri paesi.

Durante il viaggio abbiamo infatti attraversato il nord-est del paese fino al lago Issyk Kul, per poi arrivare alla città di Karakol e poter toccare con mano la bellezza e la varietà dei paesaggi. La costante che ci ha accompagnati ad ogni cambio di scenario è stata la grande ospitalità del popolo kirghizo, sempre ben disposto verso i viaggiatori, che probabilmente in virtù della propria cultura nomade percepisce affine.

Il viaggio è stato sorprendentemente bello dal primo all’ultimo giorno, ma il luogo che più mi è rimasto nel cuore è stato il soggiorno nel campo tendato sulle rive del lago Son Kul, gioiello nascosto ed incastonato nelle montagne della steppa e che, trovandosi lontanissimo da qualsiasi centro abitato, di notte ci ha permesso di vedere stellate eccezionali.


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