Maura Bartoli – Blu
On the slope of the hill the village stretches,
Sly cat with many shades of blue:
cobalt blue
ultramarine blue,
turquoise blue,
peacock blue.
Stairs descend steeply and climb slowly,
Egyptian blue horizons run free on the walls,
sapphire blue,
embracing earthenware roofs damp with rain.
Ochre frames enclose Prussian blue shutters,
Crimson blue and cornflower blue splashes reel
on white plaster,
shiny pebbles reflect cerulean skies
and steel blue clouds.
Navy blue fragments advance,
Angular denim blue corners emerge
between royal blue gates.
Evening falls
that colors the houses indigo blue
and dyes every space a midnight blue uniform.
Chefchaouen is the capital of the province of the same name, in the Rif Berber tribe region of northern Morocco. Founded in 1471 by Andalusian exiles, it lies in a small valley, climbing the slopes of the low hills. Considered for a long time a sacred city, it has narrow streets with an irregular layout.
Characterized by a multiple declination of blue, which after the rain acquires intensity and brightness, walking along the sinuous alleys and steep stairs, it seems to be immersed in the depths of the sea where the silence and the absence/presence of man transport us to an “other” reality.
BLU
Sul pendio della collina il paese si distende,
gatto sornione dalle molte sfumature di blu:
blu cobalto,
blu oltremare,
blu turchese,
blu pavone.
Scale scendono ripide e salgono lente,
orizzonti blu egiziano corrono liberi sulle pareti,
blu zaffiro,
che abbracciano tetti di coccio umidi di pioggia.
Cornici ocra racchiudono persiane blu di Prussia,
spruzzi blu cremisi e blu fiordalisi annaspano
su intonaci candidi,
ciottoli lucidi riflettono cieli cerulei
e nuvole blu acciaio.
Frammenti blu marino avanzano,
angoli spigolosi blu denim affiorano
fra portoni blu reale.
Scende la sera
che colora le case di blu indaco
e tinge ogni spazio di un uniforme blu notte.
Chefchaouen è il capoluogo della provincia omonima, nella regione delle tribù berbere del Rif nel Nord del Marocco. Fondata nel 1471 da esiliati andalusi, si adagia in una piccola valle, salendo sui versanti delle basse colline. Considerata per lungo tempo città sacra, presenta strette vie dal tracciato irregolare .
Caratterizzata da una molteplice declinazione del blu, che dopo la pioggia acquista intensità e luminosità, percorrendone i vicoli sinuosi e le ripide scale, sembra di essere immersi nella profondità del mare dove il silenzio e l’assenza/ presenza dell’uomo ci trasportano in una realtà “altra”.