Caterina Taglienti – Theyyam
The drums spread millennial rhythms.
The drums spread millennial rhythms. We are in Kerala, a state in southern India, in the Malabar Coast region. Here the cult of Theyyam is still alive, an ancient rite that according to some dates back to the Neolithic period.
An intense ritual, rooted in the natural world. In over 400 representations, the actions of gods and goddesses, spirits, ancestors, heroes, animals and trees are illustrated. The audience surrounds the dancers, entering into communion with them.
In the middle of the jungle, in places that change from day to day and that are revealed only by word of mouth, the “magical” ritual takes place.
Preparations begin hours before the performance, with the creation of elaborate costumes made of palm leaves and other materials, all sourced from the natural environment. The make-up ceremony and the preparation of the costumes takes place at the edge of the dance floor where the dance will be celebrated.
The dancers, going against traditional roles, come from the lower castes of Hindu society. Priests of the upper caste of Brahmins invite them to perform the Theyyam, because, although they come from the lower castes, at the moment when the metamorphosis from man to divinity takes place, they also rise above the others.
As darkness is about to give way to daylight, the audience watches in religious silence. To the sound of the drums, the dancer enters a trance. It is at that point that, according to tradition, he ceases to exist as a man and the divinity takes his place. A Theyyam representation can last up to 24 hours. Crowds flock to attend the ritual in search of a blessing from the gods, entering into communion with the world and with the divinity.
I tamburi diffondono ritmi millenari.
I tamburi diffondono ritmi millenari. Siamo nel Kerala, stato dell’India meridionale, nella regione della Costa di Malabar. Qui è ancora vivo il culto del Theyyam, un rito antichissimo che secondo alcuni risale al periodo neolitico.
Un rituale intenso, radicato nel mondo naturale. In oltre 400 rappresentazioni vengono illustrate le azioni di dei e dee, spiriti, antenati, eroi, animali e alberi. Il pubblico circonda i danzatori, entrando in comunione con loro.
Nel mezzo della giungla, in luoghi che cambiano di giorno in giorno e che vengono rivelati solo tramite il passaparola, ha luogo il rito “magico”.
I preparativi iniziano ore prima della performance, con la creazione di elaborati costumi fatti di foglie di palma e altri materiali, tutti provenienti dall’ambiente naturale. La cerimonia del trucco e della preparazione dei costumi avviene ai margini della pista in cui verrà celebrata la danza.
I danzatori, andando contro i ruoli tradizionali, provengono dalle caste inferiori della società indù. Sacerdoti della casta superiore dei bramini li invitano a eseguire il Theyyam, perché, pur provenendo dalle caste inferiori, nel momento in cui avviene la metamorfosi da uomo a divinità, si innalzano anche al di sopra delle altre.
Mentre l’oscurità sta per cedere il passo alla luce del giorno, il pubblico assiste in religioso silenzio. Al suono dei tamburi il danzatore entra in trance. È a quel punto che, secondo la tradizione, cessa di esistere come uomo e la divinità prende il suo posto.
Una rappresentazione Theyyam può durare fino a 24 ore. Folle accorrono ad assistere al rito in cerca di una benedizione da parte degli dei, entrando in comunione con il mondo e con la divinità.