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Sergio Volani – The last charcoal burners in Calabria

Sergio Volani – The last charcoal burners in Calabria

Near the village of Serra an Bruno, in the Calabrian mountains, the last charcoal burners who dedicate themselves to the production of natural charcoal still resist. An activity that characterized the economy of many mountain areas of Calabria until a few decades ago. An ancient job, carried out by a few families, who hand down this tradition from father to son. Charcoal burners collect wood in the woods, mainly holm oak, which is then stacked in large piles, called “scarazzi”, which are covered with earth and wet straw to create a controlled environment for slow burning. This process, which lasts up to a month, allows the transformation of wood into charcoal through partial combustion. Wood laying, ventilation control, and fire management are all crucial skills to ensure high-quality charcoal production. A real art, handed down from father to son in the few local families still left to devote themselves to this incessant and hard work. In fact, the scarazzi must be continuously powered, checked and rebuilt in rotation throughout the year, every day, 365 days a year. A hard work that marks the faces, hands and health of these men. The activity of the charcoal burners was an integral part of the Calabrian rural economy. Charcoal was a critical fuel for local industries and households before the spread of mineral coal and various fossil fuels.

Gli ultimi carbonai in Calabria

Nei pressi del paese di Serra an Bruno, sulle montagne calabresi, resistono ancora gli ultimi carbonai che si dedicano alla produzione del carbone vegetale naturale. Un’attività che ha caratterizzato l’economia di molte aree montane della Calabria fino a pochi decenni fa. Un antico lavoro, svolto da poche famiglie, che si tramandano questa tradizione di padre in figlio. I carbonai raccolgono la legna nei boschi, principalmente leccio, la quale viene poi impilata in grandi cataste, dette “scarazzi”, che vengono ricoperte di terra e paglia bagnata per creare un ambiente controllato per la combustione lenta. Questo processo, che dura anche un mese permette la trasformazione della legna in carbone vegetale attraverso una combustione parziale. La disposizione della legna, il controllo della ventilazione e la gestione del fuoco sono tutte competenze cruciali per garantire una produzione di carbone di alta qualità. Una vera e propria arte, tramandata di padre in figlio nelle poche famiglie locali ancora rimaste nel dedicarsi a questo incessante e duro lavoro. Gli scarazzi infatti vanno continuamente alimentati, controllati e ricostruiti a rotazione per tutto l’anno, ogni giorno, 365 giorno l’anno. Un duro lavoro che segna i volti, le mani e la salute di questi uomini. L’attività dei carbonai era parte integrante dell’economia rurale calabrese. Il carbone vegetale era un combustibile fondamentale per le industrie locali e le famiglie prima della diffusione del carbone minerale e dei vari combustibili fossili.


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